lunedì 15 aprile 2019

#6 Haines il sassone

La spada nella roccia
Già solo a nominarlo, questo giovane Haines di Oxford, ci ritroviamo a fare un ennesimo tuffo nel passato. Partiremo dagli antichi Sassoni, fino ad un rapido excursus sulla storia d'Irlanda e sulle profonde rivalità con l'Inghilterra, tematiche fondamentali non solo nell'Ulisse ma pressoché in tutta la produzione letteraria di Joyce.

Per guardare questo video su youtube, clicca qui sotto:
https://youtu.be/3_s_plgdYrQ


Ecco il testo in lingua originale del brano citato dall'Ulysses in questo video:
Buck Mulligan showed a shaven cheek over his right shoulder.
— God, isn't he dreadful? he said frankly. A ponderous Saxon. He thinks you're not a gentleman. God, these bloody English! Bursting with money and indigestion. Because he comes from Oxford. You know, Dedalus, you have the real Oxford manner. He can't make you out. O, my name for you is the best: Kinch, the knife-blade.
He shaved warily over his chin.
(James Joyce 1922)
La lettura del brano originale è ad opera di Frank Delaney e tratta dal podcast ReJoyce:
https://blog.frankdelaney.com/re-joyce/

Ecco i testi delle traduzioni in italiano dall'Ulisse lette e citate in questo video:
Buck Mulligan mostrò una gota rasata al di sopra della spalla destra.
– Dio, ma quello è tremendo, no? disse con franchezza. Un sassone ponderoso. Non ti considera un gentiluomo. Dio, questi dannati inglesi. Crepano di quattrini e di indigestione. Perché lui viene da Oxford. Sai, Dedalus, tu hai tutto il tono di Oxford. Non arriva a capirti. Oh, ma il nome che ti ho dato è l’ideale: Kinch, lama di coltello.
Si faceva una cauta passata sul mento.
(Giulio De Angelis, 1960, Mondadori)
Buck Mulligan volse la guancia rasata alla sua spalla destra.
– Dio, è tremendo, non credi? disse con franchezza. Che sassone noioso. Secondo lui non sei un gentiluomo. Dio, questi inglesi maledetti. Scoppiano di soldi e indigestione. Solo perché viene da Oxford. Lo sai, Dedalus, tu sì che ti comporti come uno di Oxford. Non riesce a capirti quello. Ah, guarda che bel soprannome ti ho trovato: Kinch, la lama di coltello.
Si rase con cautela sotto il mento.
(Enrico Terrinoni, 2012, Newton Compton)
Buck Mulligan mostrò una guancia rasata al di sopra della spalla destra.
– Perdío, che tormento quel tizio, eh? rispose con franchezza. Un pesantissimo sassone. Secondo lui, tu non sei un gentiluomo. Dio mio, questi porci d’inglesi che scoppiano di quattrini e d’indigestione. Viene da Oxford, capirai! Sei tu che hai delle maniere veramente da Oxford, sai, Dedalus? Quello non ci arriva a capirti. Io ti ho battezzato bene: Kinch, lama di coltello.
Si passò il rasoio sul mento con cauti gesti.
(Gianni Celati, 2013, Einaudi)

martedì 2 aprile 2019

#5 Nomi assurdi: Malachi

Mercurio / Ermes
(Primavera, Botticelli)
Dopo esserci concentrati la volta scorsa sul nome assurdo Dedalus, oggi lo facciamo su "Malachi", il nome di Buck Mulligan. Anche questo approfondimento ci porterà lontano: dal profeta ebreo Malachia, fino a Mercurio, il messaggero alato degli Dei. Ma soprattutto sentiremo un nuovo nome, di un nuovo personaggio del romanzo. Quello di Haines.

Per guardare questo video su youtube, clicca qui sotto:
https://youtu.be/lBCwx6w74Og

Ecco il testo in lingua originale del brano citato dall'Ulysses in questo video:
— My name is absurd too: Malachi Mulligan, two dactyls. But it has a Hellenic ring, hasn't it? Tripping and sunny like the buck himself. We must go to Athens. Will you come if I can get the aunt to fork out twenty quid?
He laid the brush aside and, laughing with delight, cried:
— Will he come? The jejune jesuit!
Ceasing, he began to shave with care.
—Tell me, Mulligan, Stephen said quietly.
—Yes, my love?
—How long is Haines going to stay in this tower?
(James Joyce 1922)
La lettura del brano originale è ad opera di Frank Delaney e tratta dal podcast ReJoyce:
https://blog.frankdelaney.com/re-joyce/

Ecco i testi delle traduzioni in italiano dall'Ulisse lette e citate in questo video:
– Anch’io ho un nome assurdo: Malachi Mulligan, due dattili. Ma ha un certo qual suono ellenico, vero? Saltellante e solare proprio come un cerbiatto. Dobbiamo andare ad Atene. Ci vieni se riesco a far sborsare venti sterline alla zia?
Mise giù il pennello e, ridendo di gusto, urlò:
– Verrà lo sparuto gesuita?
Chetatosi, cominciò a sbarbarsi con cura.
– Senti, Mulligan, disse piano Stephen.
– Parla, amor mio.
– Quanto tempo starà ancora Haines in questa torre?
(Giulio De Angelis, 1960, Mondadori)
– Anche il mio nome è assurdo: Màlachi Mùlligan, due dattili.
Ma suona ellenico, non trovi? Saltellante e solare come un vero cerbiatto.
Dobbiamo andare ad Atene. Ci vieni, se riesco a scucire venti sterline a mia zia?
Mise da parte il pennello e ridendo con gusto gridò:
– Verrà l’ingenuo gesuita?
Tranquillizzandosi, prese a radersi con cura.
– Dimmi, Mulligan, fece Stephen in tutta calma.
– Sì, amore?
– Per quanto tempo Haines resterà nella torre?
(Enrico Terrinoni, 2012, Newton Compton)
– Anche il mio nome è assurdo: Malachi Mulligan, due dattili. Ma ha un certo che di greco, non ti pare? Saltellante e solare come un cerbiatto. Dobbiamo andare ad Atene. Ci verresti, se riesco a raspare venti sterline fuori dalle scarselle di mia zia?
Mise il pennello da parte e ghignando di gusto gridò:
– Ci verrà l’emaciato gesuita?
Qui s’interruppe e prese a radersi con cura.
– Dimmi una cosa, Mulligan, fece Stephen, in tono pacato.
– Parla, anima mia.
– Questo Haines, quanto tempo deve restarci qui nella torre?
(Gianni Celati, 2013, Einaudi)
Ho inoltre citato un brano da "It Isn't This Time of Year at All: An Unpremeditated Autobiography" del 1954, di Oliver Gogarty:
Behold the wings upon my helmet and my unfettered feet. I can fly backwards and forwards in time and space.
Guardate le ali sul mio elmo e i miei piedi liberi, di volare avanti e indietro nel tempo e nello spazio.